Papà, prendimi per il collo

Prendimi per il collo, come si fa coi gattini. Ma non ho sette vite. Quindi non mollarmi mai. Sarebbe stato bello se fosse andata così. Ma sarà stato il caso, oppure non è mai stato vero, di vita io ne ho una e tu non sei qui. Vedessi che agguati da gatto che ho imparato a fare. Gioco con le ombre sul muro e con zampate veloci catturo riflessi di luce, ma all’improvviso mi manca la voce e tu non ci sei qui. Giocare a farsi la lotta e rotolare  giù dal divano. Un topolino da prendere a morsi. Le scale da salire. Tirare fuori le unghie ad un tratto per non lasciarsi graffiare. Questo lo so fare. Però tu prendimi per il collo, come si fa coi gattini, che non ho sette vite  e in questa sola che scommetto ogni giorno mi manchi da soffrire. Miagolo forte che sembro un leone, ma all’improvviso mi manca la voce e tu non ci sei qui.  Prendimi per il collo, perché non so cadere, perché di te io ho voglia e bisogno, voglio vederti invecchiare. Chissà se sei già stanco e distratto, se ti ricordi di avermi mai fatto o se mi pensi anche tu.