10-12-13 Per le donne, per me.

Questo 10-12-13 è per tutte le donne. E’ anche per me. Non è solo con il teatro che mi batto per noi. Oggi è un appuntamento con la vita che non dimenticherò mai. Non sarà l’ultimo, ma è decisivo.

Ci vuole forza, donna. Ci vuole forza e tanto coraggio. E forse ci vuole anche di più. Ci vuole presenza e determinazione. CI VUOLE FAR VIBRARE L’ENERGIA DALL’UNGHIA DEL PIEDE ALLA RADICE DI OGNI CAPELLO. La stanchezza che ogni colpo ha segnato a tuo svantaggio sul tabellone della partita non conta niente! La partita la stai ancora giocando. Adesso! Proprio ora. C’è tempo, ma tu non aspettarlo. Corri. Anticipalo, gioca e segna. Ribalta il risultato. Devi correre e sudare e devi sentire il fiato uscire tutto fuori dai polmoni fino a che non ne sarà rimasto niente. Ma lo stesso corri, gioca e segna. Quando non c’è più fiato, quando non c’è più squadra, quando sei sola, quello è il momento. Corri, gioca e segna, adesso! Io sono pronta. Se mi guardo indietro vedo solo le mie spalle, perché l’indietro oggi è tutto qui con me, ora! Sono io, nient’altro e così mi presento al mio appuntamento con la vita. La mia libertà sono queste spalle, una promessa di ali che voglio mantenere. Da donna ho imparato che la libertà si conquista per tutti a fatica, da donna ho imparato che sei donna fai fatica di più. Che per essere liberi, il più delle volte, bisogna liberarsi da se stessi. Che le vere catene non si vedono e le lacrime non vengono giù dagli occhi, piovono da dentro e fuori sono asciutte. Che gli abbracci, spesso stringono e poche volte avvolgono. Che si fa più fatica a liberarsi da certi abbracci che da certe catene. Che si dicono più parole che pensieri. Che i silenzi pesano, le bilance no! Che non c’è mai un momento giusto per tirare le somme e mettere sul piatto il più e il meno. Che tentare di farlo equivale a servirsi uno zero sul piatto d’argento alla tombola di capodanno. Non si estrae a caso la sorte da un sacchetto. Pallino dopo pallino, ciascuno di quei numeri li hai messi dentro tu. Che non è vero che si muore una volta sola, purtroppo. Ma che proprio per questo non è vero che si vive una volta sola. Che si inizia davvero a crescere quando si scopre che è faticoso anche essere bambini. Che i cattivi sono belli, intelligenti e simpatici. Che quelli che sono proprio proprio cattivi sorridono sempre. Che famiglia, madre, padre, marito e amore sono solo nomi. Quello che conta è l’affetto. Quello che conta è avere, sempre e nonostante tutto, gli occhi per il cielo e una partita da giocare.