30 anni! Il mio regalo a me.

Un pomeriggio, trascorso un anno dall’inizio dell’esilio, mi regalarono un libro e una penna. Mi dissero che la penna serviva a scrivere la mia nuova storia e il libro a non dimenticarmi mai (dimenticare???) di quella mia vecchia (vecchia???) appena trascorsa. A dire il vero,  l’esilio è come un limbo. Una attesa grigia e interminabile, quasi come la fila alle poste: non sai mai se riuscirai a pagare la bolletta in tempo o se ti toglieranno per sempre la luce. Quel pomeriggio, giusto per darvi un’idea, doveva essere l’anticamera del paradiso sperato e si rivelò solo l’ingresso in purgatorio. In ogni caso, quel giorno, lasciai l’inferno e fu un giorno felice. Prima che mi si aprisse la porta anti-panico (non era scorrevole e non ruotava neppure, se proprio proprio qualcosa ruotava, era, diciamo, più in basso e apparteneva, diciamo, ad attributi più maschili che a me) mi indicarono una pagina esatta di quel libro: pagina 131!

La pagina 131 recita così:

“Molte volte ho studiato la lapide che mi hanno scolpito:
una barca con vele ammainate, in un porto.
In realtà non è questa la mia destinazione, ma la mia vita.
Poiché l’amore mi si offrì ed io mi ritrassi dal suo inganno;
il dolore bussò alla mia porta
ed io ebbi paura;
l’ambizione mi chiamò,
ma io temetti gli imprevisti.
Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.
E adesso so che bisogna alzare le vele e prendere i venti del destino,
dovunque spingano la barca.
Dare un senso alla vita può condurre a follia,
ma una vita senza senso è tortura
dell’inquietudine e del vano desidero;
è una barca che anela al mare eppure lo teme.”

Da quel momento ho incontrato altre due volte questo testo e ora so che non è un caso. Ora so quello che voglio. Me lo prendo! “Malgrado tutto ho fame di un significato nella vita”.

Ero in fila. Ero alle poste e ho pensato alla pagina 131 di quel libro. Ho pensato a quella frase: “Malgrado tutto ho fame di un significato nella vita”. Il mio compleanno era vicino… il nuovo anno era alle porte… così ho deciso di regalarmi tempo.

TORNO SUBITO! Una data e un’ora e un luogo di inizio. Una data e un luogo di fine. Nel mezzo.? Il divenire! Fino al 6 gennaio. Per questo compleanno e come buon proposito per il nuovo anno… ho deciso di regalarmi tempo. Tempo per abitare il mio tempo: poetico interno, ovviamente e senza rimedio! Tempo per camminare, per guardare e se è possibile anche vedere. Tempo per ascoltare e se è possibile anche ascoltarmi. Tempo per credere che davvero c’è sempre tempo e questo non solo per retorica, ma perchè è prima di tutto un fatto, vitale e necessario! Tempo per giudicarmi senza tempo. UNA DATA E UN’ORA E UN LUOGO DI INIZIO. UNA DATA, UN’ORA E UN LUOGO DI FINE. NEL MEZZO? IL DIVENIRE! Non preoccupatevi se non rispondo, se vi sembrerò sparita o persa, perchè TORNO SUBITO! Solo fino al 6 gennaio. Immaginatemi con un vestito allegro a fiori di campagna, senza pretese, come una farfalla…  Così mi piace. Perchè “Malgrado tutto ho fame di un significato nella vita”!