Serenità

“Sedevo sulla nostra piccola altalena e mi riposavo tra gli alberi, nel giardino dei nostri genitori” (F. Kafka)

Serenità. Questa l’immagine. Queste le parole. Eccola, per me, ritratta tutta in una frase, la serenità. Martedì è andata così. Martedì “sedevo sulla nostra piccola altalena e mi riposavo tra gli alberi, nel giardino dei nostri genitori”. Ma non è esatto! In realtà sedevo su un divano, gambe incrociate, libro davanti, carta e penna di lato, quando la serenità ha accettato il mio invito (in sospeso da tempo) palesandosi ai miei occhi in tre modi diversi. 1) Con i capelli ricci (un po’ più magra del solito… ma… era proprio lei!). E’ arrivata col sorriso e senza preavviso. Ha aperto la porta e mi ha guardato. Il tempo di realizzare che era vero e ci siamo saltate addosso. Il mio piccolo colibrì parigino e danzante era tornato dalla Francia. 2) Con la veste deliziosa e impalpabile di qualcosa che nel danzare avevo perso e ho ritrovato tra il muro, un giro e il pavimento (libertà!). 3) Con gli occhiali, il cellulare in mano e il raffreddore! Aveva in dono tempo morbido e lento per ascoltarsi esistere e fiori profumati di gelsomino. La serenità è anarchica, non la puoi programmare. Lei ha leggi sue e “improvvisa”!

CONTACT IMPROVISATION di martedì: LE PICCOLE PRESE E I GRANDI SOLLIEVI!

Contatto del giorno: INVITO

Carta del giorno: POTERE (non ho guardato la figura, questo “potere” lo immagino come un verbo coniugato all’infinito)

Frase del giorno: GUARDATE I SUONI CON GLI OCCHI DENTRO. Bisogna essere chiari nella richiesta se si desidera che sia chiara la risposta! Dentro e fuori il contatto. Le piccole prese e i grandi sollievi… togliere il peso al momento giusto e capire che, anche da sotto le palpebre, gli occhi possono vedere. Questo martedì eravamo una tribù più che mai! Grazie maestro Lun!