Due modi per scrivere

Credo che poche cose siano soddisfacenti per uno scrittore quanto l’avere chiaro (chiarissimo! Preciso! Puntuale! Minimo!) in mente quello di cui vuole parlare e riuscire a farlo esattamente nel modo in cui si riconosce. E’ come trovare un linguaggio tutto tuo che però… viene capito anche dagli altri. E’ come aver scoperto una piccola magia. Ed è vero, è piccola, nel mio caso piccolissima, ma è pur sempre una magia. A quel punto, tutto quello che hai fatto fino ad oggi, ti sembra come la lallazione dei bambini: versi e suoni buttati a caso, fastidiosi anche, a volte, inopportuni o ingenui, eppure… teneri! E’ stato il “tuo” modo di scoprire la “tua” voce. Domani, giovedì 19.06.14, ci sarà la prima di MNEMONIA ed è la prima volta che provo la sensazione di essere riuscita a mettere nella gabbia di uno specchio i contorni del mio viso. Al momento si tratta solo degli occhi, poi (spero) arriverà il resto. Ci sono due modi per scrivere: salire su una barca e lasciarsi portare o mettersi al timone. L’uno è uno sfogo, l’altro è mestiere. Benvenuti a bordo! Godetevi il viaggio. Tutti gli altri li aspetto al molo.