FAVOLA ASSURDA

In un giorno di sole, a sud-est del mattino, una nuvola felice incontrò il vento triste. Non volendo lasciarlo solo decise di seguirlo. I due andarono lontano, per il cielo, nel sereno…. e, vista l’allegra compagnia, il triste vento si calmò. I due andavano felici, per il cielo, nel sereno, un cammino lungo un sogno senza qui e senza là. Fino a quando, ormai stanchini, non sostarono a nord-ovest, nella sera, per un po’. Il vento era ormai felice e finalmente si placò. Ma… giunta la notte, la nuvoletta, che temeva il buio, spaventata disse al vento: “su, mi stringi?” E quello rispose: “No.” Il vento, ormai allegro e riposato, per i cieli se ne andò. La nuvola felice, rimasta sola, triste e nera, iniziò a piangere disperata, gettando le sue lacrime all’aria. Da quel momento si chiama pioggia ed è sempre una metafora. Aprite pure l’ombrello, se credete di ripararvi, ma ricordatevi che il vento ve lo può portare via. Dipende da dove tira… in ogni caso, io non lo apro, con quella pioggia, da oggi, mi ci faccio il bagno.