Per te, che non leggerai. Ma spero di si!

Ho trovato un nodo: Bianchi ghiacci… Già… I rapporti sono come corde che ci legano e la vita è una danza. Alcune volte la coreografia è studiata, altre (i momenti più belli) è solo improvvisazione. Un passo a due, un assolo, una parte corale… Allontanarsi… Avvicinarsi… Giri… Prese… Poi, nel movimento, si formano dei nodi. E tu puoi decidere anche di tagliare la corda, ma…  il nodo rimane. Anche se riposto in un angolo, in un cassetto, o abbandonato sul fondo di un baule profondo… Quel nodo è lì e ti ricorda che hai danzato, come hai danzato e con CHI… Bianchi ghiacci… L’avevi chiamata così la nostra danza. Una canzone per me, che non ho voluto sentire. L’ho ascoltata stasera. E’ una cosa tra di noi. E’ una cosa che non sa la gente. Ti ho detto grazie, ma non l’avevo ascoltata. Ancora adesso non so perché. Non credo fosse paura… Devi sapere che ho custodito il tuo cd con cura. L’ho sempre tenuto vicino a me. Ho sempre pensato alla tua canzone, anche se non l’ho mai ascoltata. Fino a stasera… Non ci siamo mai più parlati, ma lo so che mi senti, come io sento te. Devi sapere che niente è stato più uguale. Devi sapere che anche se ho tagliato la corda, il nodo non lo sciolgo. E’ nel mio baule dei ricordi, che tu conosci bene. Devi sapere che quello era il “nostro” spettacolo, e così è rimasto. Che tutte le volte che si è aperto il sipario e tu eri al mio fianco è stato talmente intenso che anche adesso mi emoziono. Quando la gente ci applaudiva e ti guardavo, ad ogni inchino, sentivo di aver fatto qualcosa di speciale. Non so perché l’ho ascoltata adesso. Non so perché non l’ho fatto prima. Grazie per il nostro spettacolo, grazie per la tua canzone. Devi sapere che tu sei stato la cosa più vicina a me che io abbia mai conosciuto.Tra me e te: grazie.