Alle mie figlie

Alle mie figlie, comincio e finisco in loro: la mia massima estensione!

Non andrà bene tutto. Non andrà bene sempre. Ma quello che accadrà farò in modo che non vada come vada o vada, come può e neppure dove deve andare. Andrà bene.

Le nostre mani.

Non andrà bene sempre. Non andrà bene tutto. Ma tra il tutto e il niente c’è la vita. Questa vita. Che mi stringo tra le mani a pugni chiusi. Che mi abbraccia, mi ribalta e poi mi stende. E quando mi stende… ci faccio l’amore. Desiderare

I nostri piedi.

Non andrà bene tutto. Non andrà bene sempre. Ma tra il sempre e il mai c’è il mio tempo. Questo tempo.  Che mi perdo e mi ritrovo in un minuto e raramente arrivo puntuale. So aspettare

Il nostro cuore.

Non andrà bene sempre. Non andrà bene tutto. Non abbiamo niente.  Ma qui ci sono le nostre mani per costruire, i nostri piedi per camminare e i nostri cuori per sentire ed è tutto. E di questo “tutto” prometto che mi occuperò io “sempre”. Questo io. Che mi vesto di emozioni, mi spoglio di paure, mi immergo nei casini ma, tra le fragilità, ho nascosto la certezza che accadrà: andrà bene.

A Morgana e Ginevra