A mia madre

A mia madre. Sei il giro di boa intorno al collo di un’ombra. Piume colorate, struzzi, merli e orli cuciti male che si aprono. Inciampo. Cado. Stoffe sparse a caso. Ho provato a farmene un vestito… Sei il manuale di perfette istruzioni per quella che non dovrò essere mai. Grazie! E che la memoria futura non si dimentichi che porgere l’altra guancia significa offendere il ricordo del primo ceffone preso.